When China met Africa [Lettere da Pechino]

Lettera 12 2di Marco Balestra

 

Il forum sulla cooperazione Cina e Africa del novembre 2006, al quale hanno partecipato 48 Paesi dei 53 dell’unione Africana, pone le basi per una collaborazione che ancora oggi persiste.

La Cina, Paese ancora in via di sviluppo che non aderisce attualmente all’OCSE (organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) ha estinto 1,3 miliardi di dollari di debito di 31 paesi africani nel 2000, siglando successivamente accordi per un totale di 700 milioni di dollari.
Per quale motivo la politica di Pechino ha deciso di investire in Africa e soprattutto nell’Africa Sub-Sahariana?
• Per la vastità dei territori e delle risorse inutilizzate nel territorio africano
• L’esigenza, da parte cinese, di avere materie prime
• Attualizzare la politica di Pechino a livello internazionale

Nel 2005 le esportazioni in Africa sub-sahariana verso la Cina sono state 19 miliardi di dollari, rispetto al 2000 quando ammontavano solamente a 5 miliardi.

Da considerarsi sono inoltre gli imponenti progetti di lavoro alle infrastrutture eLettera 12 1 finanziamenti nell’energia, nelle telecomunicazioni e nei trasporti.
Nel 2008 gli investimenti sono stati valorizzati per un totale di 106,8 miliardi di dollari, suddivisi in 50,8 miliardi di dollari di esportazioni e in 56 miliardi di dollari di importazioni, con un incremento annuo del 33% circa.

I principali partners in Africa sono:
Fornitori di petrolio: Sudan, Angola, Nigeria, Libia.
Partners commerciali: Angola, Sudan, Egitto, Libia, Algeria, Nigeria, Congo.
Ulteriori investimenti cinesi: Nigeria, Sudan, Algeria.

Le imprese cinesi in Africa sono circa 2000 e stanno investendo in circa 50 Paesi e regioni africane e l’investimento diretto (IDE, flusso di investimenti operanti in paesi differenti, volti all’ottenimento di partecipazioni durevoli, quali impresa estera o filiale estera) è arrivato a 1,44 miliardi di dollari nel 2009, passando a 2,52 miliardi nel 2012.

La politica di interscambio “Win–Win” di bilateralismo economico rappresenta un tour de force che vede milioni di migranti cinesi approdare in Africa, un approccio Chinese to Africans one to one utile alla politica dello sviluppo capitalista.

Il mio consiglio è di guardare “When China met Africa” di Nick Francis e Mark Francis. Un docu-film del 2011, in grado di raccontare in circa 90 minuti la forte partnership tra la Cina e l’Africa. Un utile documentario che estrapola visioni fugaci delle immense ambizioni cinesi nel continente africano.