Pubblicità elettorale: tutto è lecito?

La medaglietta è una bella analisi del sempre ‘sottile’  Dario Fornaro, sul tema del rapporto tra media e pubblicità elettorale. Nello specifico, Fornaro analizza un caso particolarmente interessante: l’inserzione che un consigliere comunale del Pdl (e amico di questo blog), Emanuele Locci, pubblica in bella evidenza sulla prima pagina del settimanale diocesano La voce alessandrina.

E’ corretto che un giornale con un profilo così forte e marcato sul piano ideologico/religioso ospiti pubblicità di politici? E che lo faccia lanciando, in prima pagina, un messaggio così fortemente ‘identitario’? Naturalmente è una valutazione che compete all’editore. Però le osservazioni di Fornaro sono interessanti: e chissà se Voce riterrà di rispondere pubblicamente.

Certamente Emanuele ha lanciato un messaggio efficace al suo elettorato (anche con la citazione di Benedetto XVI),e lo ha fatto attraverso un canale diretto e completamente in target, diciamo così.

Più in generale, prepariamoci da adesso fino a maggio ad un legittimo bombardamento mediatico non solo di pubblicità trasparenti come quella citata, ma attraverso una presenza da ‘prezzemolini’ di tutti i politici locali, pronti a comparire ovunque, e a promettere di tutto, e di più.

Noi in questo piccolo spazio di riflessione (che è completamente no profit per scelta mia e di Andrea) continueremo a regolarci come sempre: saranno benvenuti tutti gli interventi e i contributi, in termini di idee, dei candidati alle comunali e dei loro sostenitori, purché naturalmente rispettosi delle posizioni altrui, e pronti ad esporsi comunque al giudizio, al commento, alla critica.

E. G.